Leader

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Leader

La leadership è un fattore determinante per il successo di un’impresa.
Difatti, questa figura deve guidare, condurre e dirigere un team influenzando un gruppo, non solo attraverso l’autorità formale, ma soprattutto grazie alla capacità di "orientare" il gruppo con una visione chiara verso un obiettivo comune. Nel contesto aziendale, essere leader significa gestire flussi economici e organizzativi tramite le proprie "doti manageriali" e gestire un team in modo che ognuno svolga il lavoro secondo le proprie capacità.

Modelli di leadership


Autocrazia: il leader usa metodi autoritari per essere accettato, d’altro canto i collaboratori non vengono coinvolti nelle decisioni da prendere dato che la loro opinione non viene ritenuta significativa. È un modello fortemente gerarchico: le decisioni sono prese dal leader mentre i dipendenti eseguono gli ordini. Un esempio di leader autoritario è Steve Ballmer (CEO di Microsoft dal 2000 al 2014); infatti, la sua leadership era caratterizzata da un forte controllo sui progetti e sui team, con l'aspettativa che i dipendenti seguissero la sua visione senza mettere in discussione le decisioni, avendo, di fatto, scarso margine di intervento nei processi decisionali. Questo approccio, pur portando ad una crescita significativa, creava un ambiente poco incline all'innovazione dal basso e sta diventando sempre più obsoleto.
Burocrazia: è un modello razionale e utilitaristico tra dipendenti e leader dove i compiti assegnati sono molto specializzati mentre le modalità per lo svolgimento sono definite del leader. Qui possiamo prendere come esempio Alfred P. Sloan che ha introdotto nella General Motors un modello di gestione razionale, basato su gerarchie ben strutturate e sulla specializzazione dei ruoli: infatti le decisioni erano prese a livello centrale e implementate dai livelli inferiori secondo modalità operative formali e procedure rigidamente stabilite.
Relazioni umane : per incoraggiare lo svolgimento delle mansioni questo modello si basa su ricompense e sanzioni, sull’incoraggiamento all’interazione e all’affiliazione. Un esempio ne è Richard Branson, fondatore di Virgin Group, noto per saper valorizzare le interazioni tra i dipendenti e l'affiliazione al gruppo, creando un ambiente di lavoro collaborativo e aperto basato su ricompense e incentivi per motivare il personale. In questo contesto incoraggia il dialogo e l’interazione costante per rafforzare il senso di appartenenza. La priorità di Branson sono le persone perché pensava che dipendenti soddisfatti portassero a clienti soddisfatti.
Partecipazione: modello egualitario basato sulla condivisione di responsabilità nella risoluzione di problemi. Qui prendiamo come esempio Tim Cook, CEO di Apple che incoraggia una cultura aziendale inclusiva e le responsabilità sono condivise. Il suo stile differisce da quello più autoritario del predecessore, Steve Jobs, e si basa sulla condivisione e su una comunicazione più aperta nella risoluzione dei problemi.
Autonomia: è un modello in cui il leader non esercita alcun tipo di controllo sui dipendenti ma ha il solo compito di fornire informazioni e supporto nello svolgimento dei compiti, mentre le decisioni sono prese dai dipendenti stesi. Prendiamo come esempio Warren Buffett che gestisce Berkshire Hathaway come un “conglomerato” di aziende autonome: il suo ruolo principale è quello di guida strategica e “allocatore” di risorse, mentre le decisioni quotidiane sono lasciate ai leader delle sue aziende. Di fatto, Buffett si limita a fornire informazioni e supporto quando necessario, affidandosi invece sulle capacità decisionali dei suoi manager per tutto il resto.

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Caratteristiche di un leader


Visione e innovazione: quindi prevedere e sfruttare il cambiamento. Questa capacità è spesso sintetizzata nella parola “osare”.
Forte motivazione: cioè l’adottare un modo di lavorare coerente all’obiettivo.
Saper delegare: infatti, conoscendo i membri del team posso delegare i vari compiti in base alle capacità di ciascuno, ottenendo così un risultato migliore in meno tempo.
Saper ascoltare: che comprende anche la capacità di interpretare situazioni e atteggiamenti e muoversi di conseguenza per avere un risultato ottimale.
Autoconsapevolezza: perciò riconoscere punti di forza e debolezza.
Capacità di prendersi cura degli altri: quindi crescere i membri del team sotto l’aspetto professionale ma anche personale.
Carisma: che è forse la caratteristica più importante di un leader e consiste nel saper gestire un gruppo e avere una motivazione e personalità talmente forte da farsi seguire.

In un contesto aziendale, però, non esiste un solo leader:
Leader formale → ossia il leader con ruolo di gestione riconosciuto istituzionalmente dall’azienda stessa. Può esercitare un’autorità sul team in quanto loro responsabile.
Leader informale → questo è invece il leader che ha il carisma e la personalità necessaria per essere riconosciuto come guida, pur non avendo alcuna autorità istituzionale sul team.