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Globalizzazione e Fast Fashion

Moda globale

Il tema della globalizzazione è molto ampio e ormai le persone sono sempre più connesse in molti aspetti della loro vita, compreso quello del vestire.

Ovunque hanno preso piede i franchising, negozi monomarca in cui sembra di trovarsi in un mare di offerte e novità, ma guardando con più attenzione si nota un prodotto sempre più standardizzato e omologato.

Ormai tutti i prodotti sono d’importazione: le etichette made in Italy sono sparite e rimpiazzate dal made in China o Paesi “terzi” (Vietnam, Bangladesh, ecc).

I grossi marchi di moda sfruttano i paesi “terzi” prelevando materie prime e utilizzando mano d’opera così a buon mercato da sconfinare nella schiavitù e nel lavoro minorile.

Le conseguenze negative sono innumerevoli, ma ciò a cui puntano le grandi multinazionali è ottenere merce a prezzo veramente basso, sacrificando la qualità.

Questa visione si collega al fenomeno del Fast Fashion.

il Fast Fashion

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Cos'è?

È il genere di abbigliamento economico che, prendendo spunto dalle passerelle, trasforma le tendenze in capi di tutti i giorni. Si tratta di una strategia usata da catene di distribuzione come H&M, Primark e Zara, solo per citarne alcune.

Ciò su cui si basa è l’utilizzo di un indumento per una stagione e che verrà poi buttato per passare alla nuova tendenza, si può quasi parlare di “usa e getta” (si stima che ogni mese siano milioni i vestiti scartati).

Ho diviso in due categorie le conseguenze del fast fashion:

Conseguenze psicologiche

Iniziamo a vedere come influenza il consumatore.

In modo da massimizzare i guadagni, le tendenze cambiano velocemente, di conseguenza anche i gusti dei consumatori. Quindi i capi in vendita subiscono trasformazioni continue per assecondare le mode del momento, spesso strategicamente supportate da influencer e personaggi pubblici.

Tutto questo porta ogni singolo brand all’eccessiva produzione di nuove collezioni (spesso numerose decine in un anno) che invogliano i consumatori a frequentare i negozi più spesso e di conseguenza a comprare di più.

Ma a cosa deve il Fast Fashion il suo successo planetario? L’espansione di questa pratica è sicuramente influenzata dall’abbattimento dei costi della moda di tendenza. Infatti per i consumatori è meraviglioso poter indossare capi simili a quelli delle celebrità, ma pagandoli a prezzi infinitamente minori.

A causa di questi “plagi” dalle passerelle, molti marchi sono finiti in tribunale con l’accusa di ‘copiare’ la proprietà intellettuale di stilisti famosi.

Conseguenze socio-ambientali

Il Fast Fashion contribuisce all’inquinamento ambientale causato dall’industria tessile, rendendola la seconda più inquinante al mondo. Infatti utilizza metodologie di produzione poco inclini alla salvaguardia del territorio.

In particolare, gli aspetti che spiegano in che modo il Fast Fashion inquina sono tre:

Ciò porta il Fast Fashion ad essere associato alla scarsa qualità. Soprattutto a causa dei processi produttivi estremamente corti (poche settimane, o addirittura giorni), di conseguenza con così poco tempo, la qualità viene trascurata.

L’ultimo aspetto problematico del Fast Fashion è quello della produzione a basso costo. Dietro a molti marchi d’abbigliamento si nascondono infatti fattori come lo sfruttamento di esseri umani, lo schiavismo coloniale e il lavoro minorile.

Infatti la produzione avviene per lo più nei paesi in via di sviluppo con condizioni lavorative, igieniche e sociali, molto al di sotto delle norme di legge.

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Ricerca di Rossana Nodari